domenica 9 dicembre 2012

c'è davvero bisogno del Primavera Club?

Non tutti sanno che il festival musicale Primavera Sound, che si svolge a Barcellona l'ultimo weekend (lungo) di maggio, ha un'appendice invernale nominata Primavera Club: tre giorni di concerti in varie locations della città, tendenzialmente lontane tra di loro e non raggiungibili se non con lunga pena e rottura di zebedei. L'anno scorso per vedere Girls, Steve Malkmus & the Jicks e Pop Group dovemmo spostarci di corsa tra la Sala Apolo (al quartiere del Poble Sec) e il Casino de l'Aliança del Poblenou, mezz'oretta di tragitto e un cambio di linea di metro; quest'anno ancora meglio, perchè le sedi principali erano il (bellissimo) Teatro Arteria Paral.lel e il Sant Jordi Club, situato nientepopodimeno che al Montjuïc e raggiungibile da plaça d'Espanya con una scarpinata di almeno 15 minuti su per le scale. Dal punto di vista logistico, un disastro. Aggiungiamoci il fatto che, nella migliore tradizione del Primavera, il primo giorno bisogna scambiare il biglietto acquistato online con un braccialetto molto fashion da tenere al braccio per i tre giorni del festival, e che per fare questo cambio si è costretti a una coda assurdamente lunga in un unico punto della città, e capirete che già si inizia con le palle fracassate ancora prima del primo concerto.
Dal punto di vista musicale quest'anno è stata un'altra delusione. La prevista Cat Power ha dato forfait e non è stata sostituita da artisti di livello, ragion per cui il nome di cartello è risultato essere quel Mark Lanegan Group che avevo visto solo pochi mesi fa. Il resto, personalmente, lo considero un ripiego.
La prima sera erano di scena gli Swans, attesissimi dopo l'ultimo album che ha ricevuto ottime critiche. Io e l'amico Pinux però non eravamo in vena di rumore industrial (e soprattutto di andare fino al Sant Jordi, reduci da influenze di varia entità) per cui ce ne siamo stati buoni buoni al teatro Arteria a vedere i Great Lake Swimmers e i Cats on Fire. entrambi godibili e piacevoli, ma sinceramente prescindibili.
Venerdì ben poca cosa: i Redd Kross (un hard rock classico e ripetitivo) e poi serata autoctona con i sorprendenti e tiratissimi Triángulo de Amor Bizarro, molto ma molto meglio dal vivo che su disco col loro mix di New Order e Jesus and Mary Chain in salsa ispanica. Purtroppo il fisico debilitato ci ha fatto desistere dal concerto de Los Planetas che erano il clou della serata.
Ieri sera cartellone pieno ma personalmente di nessun interesse, fatta eccezione per il buon Mark Lanegan. Concerto da 6,5 in pagella, gruppo un po' troppo heavy per i miei gusti e repertorio con scarsissimi ripescaggi dal passato. E - cosa gravissima - non vendevano neppure l'EP natalizio alla bancarella del merchandising...

In conclusione: c'è davvero bisogno di un Primavera Club? Io ho preso il biglietto in accoppiata con quello del festival di maggio e mi è costato (per differenza) 30 €... Non molto comunque, ma con un cartellone così povero me ne sarei stato forse più volentieri sul divano di casa. Speriamo che non sia di cattivo auspicio per maggio: per ora i soli Blur confermati, non vorrei che la crisi economica e l'aumento dell'IVA facessero presagire tempi di vacche magre. Staremo a vedere, tenendo le dita incrociate.

2 commenti:

  1. I REDD KROSS!!!
    mitici, non li sento da eoni.
    adesso mi fanno hard rock, peccato erano grandissimi...

    oh,l'anno che (magari) vengo io il primavera fa cacare...

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  2. http://www.youtube.com/watch?v=1VZdt-vx3wY

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